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Nikolajewka, testimonianza della ritirata da chi ne è stato protagonista

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Nikolajewka, testimonianza della ritirata da chi ne è stato protagonista: il Sergente Vittorio Bozzini, 5° Reggimento Alpini, Battaglione Edolo, 52ma Compagnia. « L’ultima battaglia combattuta in ritirata fu quella di Nikolajewka: nome famoso e tremendo nella storia delle truppe Alpine. Qui la “Tridentina”, o meglio ciò che ancora restava dei suoi ragazzi massacratissimi, si trovò di fronte alla solita alternativa in pari misura elementare e drammatica: o spaccare ancora il cerchio di fuoco (ed era l’undicesima volta in nove giorni) o morire tutti. Qui la “Tridentina” giocò la più tragica partita della sua storia: se l’avesse perduta non sarebbe rimasta alcuna traccia dell’intero Corpo d’Armata Alpino i cui resti avrebbero trovato a Nikolajewka, com’era nelle intenzioni dei russi, la loro tomba ultima e definitiva. Ma a Nikolajewka si compì il mitìracolo più grande e quando per bocca del generale Reverberi fu lanciato il grido dell’incitamento e della speranza estrema “Tridentina avan

L'eroe di Palidoro verrà beatificato?

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Ogni anno, presso la Torre di Palidoro, il luogo dove si compì il supremo sacrificio del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D'Acquisto (Medaglia d'oro al valore militare alla memoria), si svolge una cerimonia alla presenza di autorità civili e militari, rappresentanti di Associazioni combattentistiche e d'arma e tanta gente, specialmente giovani. Il 23 settembre 1983, nel 40° dell'evento, durante l'omelia della Santa Messa al campo, l'Ordinario Militare per l'Italia, mons. Gaetano Bonicelli, ha dato un annuncio atteso da tempo: "Dopo matura riflessione, fatte le lunghe indagini del caso, e ascoltati i testimoni - cioè gli ostaggi salvati dal gesto eroico di Salvo D'Acquisto - siamo arrivati alla determinazione di iniziare il processo canonico della sua beatificazione. È solo un inizio che per arrivare a compimento richiederà ulteriori indagini e molto tempo". Sono ormai passati 39 anni e ci chiediamo quanto tempo si dovrà ancora attender

CARABINIERI

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Carabiniere, “nei secoli fedele”, granitico esempio di quotidiano dovere. In ogni città, in ogni villaggio, o nel più sperduto borgo, tra la gente, per la gente il Carabiniere è sempre presente. La Patria è fiera di loro, per questa encomiabile quotidiana fedeltà. Nessuno sarà mai dimenticato, qualunque sia stato il valore di ogni singola testimonianza, perché uomini come voi non muoiono mai. Giuliano Marcantonio,   6 luglio 2022 

C'ERANO PURE LORO

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Finalmente, dopo due anni di assenza è tornata la parata militare che si svolge in occasione della festa della Repubblica. Ricordo che da ragazzo ero sempre presente in Via dei Fori Imperiali cercando di procurarmi un posto in prima fila - come diciamo a Roma - " j mejo posti ". Poi, col passare degli anni questa partecipazione è diventata troppo faticosa e quindi mi son dovuto contentare di guardare la parata in televisione. E, mentre osservavo la sfilata dei vari reparti, volgendo lo sguardo verso il cielo azzurro illuminato da uno splendido sole (le indimenticabili estati romane!), mi è sembrato di avvertire la presenza delle anime che dal paradiso degli eroi erano scese sulla terra, anime di quanti, nel sacro nome dell'Italia, appartennero a tutte le specialità militari, comprese quelle ormai non più esistenti. In un momento così significativo venivano a ricordarci che il loro sacrificio nobilita "il corpo mistico della Patria". È stata la fanfara dei ber

Una barbara profanazione

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Ho appreso oggi, con tanto dolore e tanta rabbia, la notizia che è stata profanata la tomba del piccolo Alfredino Rampi. L'autore di questo deprecabile scriteriato gesto non può che essere stato un emerito imbecille e speriamo che possa essere al più presto individuato, processato per direttissima e condannato al massimo della pena senza che possa mai usufruire di alcuna agevolazione che lo riporti a casa solo dopo qualche giorno di detenzione. Tale forma di ingiustizia risulterebbe del tutto intollerabile. È di fronte a questi delittuosi eventi che in varie circostanze si manifestano specialmente contro le Forze dell'ordine, che sorge spontanea una amara riflessione: "Com'è possibile che la cattiveria umana abbia raggiunto il massimo della sua potenzialità sempre più distruttiva.

Gli Alpini l’amor patrio e la vittoria - Marcello Veneziani

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“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo c’è una lunga penna nera” a riascoltarlo con le orecchie della memoria, ti sembra un coro antico di fantasmi venuto da tempi e spazi remoti. L’età del mulo, della natura aspra, dei soldati che combattono contro il freddo, i precipizi e le salite prima che contro il nemico. Il IV novembre sembra risalire ai tempi degli antichi romani come i numeri che lo fissano nella memoria incerta. Ma se pensi alla prima guerra mondiale, pensi soprattutto a loro, agli alpini. Fu la loro guerra, a chilometro zero. Li pensi al passato con le facce, i modi e i vestiti di oltre cent’anni fa; poi ti capita di vederli sfilare anche oggi, non sono gli stessi, ma un po’ ti rincuora. Una volta li incrociai in un raduno a Bassano del Grappa, sul ponte famoso e mi sembrò di tornare indietro; erano allegri, camerateschi se posso dire.

ROMA MONNEZZA: OMAGGIO A GARIBALDI

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Dedicato a quanti ci hanno ridotti così, ovvero : ROMA MONNEZZA: OMAGGIO A GARIBALDI Svejannose dar sonno secolare er Generale, dall’arto der cavallo, girò lo sguardo attorno ar panorama, meravijannose de com’è granne Roma. Ma se distrasse subbito, pe’ via de ‘n certo odore da sgomento, che saliva d’an fonno ar basamento. Strignennose alle staffe, pe’ nun cascà de sotto, appizzò l’occhi sbircianno su ‘n fagotto, attorno ar quale co’ l’aria rubbiconna, li sorci ce montaveno la ronna. E poi, guardanno ‘n po’ più ‘n là, vide la zozzeria de cento qualità: ombrelli rotti e mezzi pedalini, vasi da notte cor manico a sinistra, scarpe sfonnate, ciavatte e concoline, sedie spajate, carote e noccioline, broccoli annati a male e pesce puzzolente. Tutt’ammucchiato ‘n ogni dove, come ‘na baricata der “quarantanove”. Povero Generale, come c’è rimasto male! M’è parso de sentillo, mentre ch’a brutto grugno, a mezza bocca dava fiato ar mugugno: “È proprio vero, nun c’è