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Gli Alpini l’amor patrio e la vittoria - Marcello Veneziani

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“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo c’è una lunga penna nera” a riascoltarlo con le orecchie della memoria, ti sembra un coro antico di fantasmi venuto da tempi e spazi remoti. L’età del mulo, della natura aspra, dei soldati che combattono contro il freddo, i precipizi e le salite prima che contro il nemico. Il IV novembre sembra risalire ai tempi degli antichi romani come i numeri che lo fissano nella memoria incerta. Ma se pensi alla prima guerra mondiale, pensi soprattutto a loro, agli alpini. Fu la loro guerra, a chilometro zero. Li pensi al passato con le facce, i modi e i vestiti di oltre cent’anni fa; poi ti capita di vederli sfilare anche oggi, non sono gli stessi, ma un po’ ti rincuora. Una volta li incrociai in un raduno a Bassano del Grappa, sul ponte famoso e mi sembrò di tornare indietro; erano allegri, camerateschi se posso dire.